Dopo avere affrontato in passato, in collaborazione con Ecorys e con il CEPS di Bruxelles, le dinamiche dell’alluminio primario, la Federazione delle industrie consumatrici di alluminio in Europa FACE si è voluta concentrare sul settore a valle, il cosiddetto downstream, commissionando uno studio mirato all’università romana LUISS, del quale si è ampiamente dibattuto nel corso del più recente evento del Club FARO, l’osservatorio specializzato sulle materie prime industriali, organizzato a Maranello da Kauffmann & Sons.
Il downstream rappresenta il 90% della forza lavoro nella filiera dell’alluminio e, durato otto mesi, ha abbracciato l’arco temporale che va dal 2000 al 2013, evidenziando in particolare gli impatti negativi del dazio europeo sul metallo grezzo, che hanno comportato per la supply chain e in particolare per i piccoli e medi operatori costi aggiuntivi da 15,5 miliardi di euro a partire da inizio secolo.
Completo di serie storiche e diagrammi, il documento di ben 200 pagine è scaricabile dal sito di FACE, che conta fra i suoi associati un 50% circa di trasformatori italiani.
tratto da: http://www.fonderianews.it/luiss-face-uno-studio-sullindustria-downstreanm-dellalluminio/